ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE SOGLIE: PIU’ ELETTROSMOG PER TUTTI

Lunedì 29 aprile sono entrati in vigore i nuovi limiti elettromagnetici, che in Italia hanno resistito per ben 21 anni, ancorati ad un DPCM del 2003, che ha fissato la soglia a 6 V/m, limite giudicato cautelativo e frutto di un compromesso scientifico, tra le esigenze di sviluppo delle telecomunicazioni e di minimizzazione del rischio di esposizione.

La legge sulla Concorrenza, approvata il 30 dicembre scorso, ha definito il nuovo tetto da non superare: 15 V/m, più del doppio del precedente, una soglia assunta senza alcun fondamento scientifico, ma – come risulta dalla relazione di accompagnamento ad un precedente tentativo di innalzamento dei limiti – con l’obiettivo di “rassicurare i cittadini più timorosi e venire incontro alle loro giuste preoccupazioni”!

Dunque, ben altre sono le ragioni profonde (e scomode da dichiarare) per giustificare una misura di tale portata: ridurre l’impatto economico degli operatori, sui quali ricadrebbero i costi di una “reingegnerizzazione” (adeguamento) degli impianti, in vista della implementazione della tecnologia 5G, qualora non fossero stati ritoccati i valori soglia.

Se agli italiani poco o nulla può interessare l’argomento di carattere economico, quello sulla salute è di forte impatto e sapere di essere esposti a dosi di elettrosmog più elevate, in spregio del principio di cautela (che il nostro ordinamento riconosce formalmente all’art. 1 della Legge Quadro sull’inquinamento elettromagnetico – L. 36/2001), non è certamente una bella notizia.

Una vera e propria sanatoria per tantissimi impianti sparsi nella Penisola, gia` oggi fuori legge per aver sforato i limiti di 6 V/m, che saranno improvvisamente condonati e rientreranno magicamente nei limiti consentiti!

Non c’è che dire, un bel risultato per il Governo in carica, che riceverà i ringraziamenti dalle multinazionali delle telecomunicazioni che operano in Italia (tutte, fra l’altro, rigorosamente straniere!!), intascando unicamente la delusione e la rabbia di tutta la popolazione, per il trattamento ricevuto.

Infine, non si può sottacere un’altra categoria sulla quale peserà questo scellerato aumento: i Comuni, che saranno gravati da decine e decine di richieste da parte degli operatori, volte ad adeguare gli impianti esistenti, potenziandoli per adattarli alle nuove soglie elettromagnetiche. Il c.d. spazio elettromagnetico sarà oggetto di una serrata attività di accaparramento da parte delle tower company ed a farne le spese saranno gli uffici tecnici dei Comuni, oberati dalle istanze e senza una preparazione adeguata.

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