VIA LIBERA DEL PARLAMENTO ALLA NORMA CHE IMPEDISCE AI COMUNI DI PIANIFICARE LE ANTENNE: PER I SINDACI E’ UNA DEROGA UMILIANTE E INCOSTITUZIONALE – LA LEGGE VA IMPUGNATA

Il Parlamento ha approvato definitivamente il Decreto Coesione, nelle cui pieghe è stato inserito furbescamente un emendamento che vanifica l’intervento dei comuni, nelle c.d. aree bianche, in materia di pianificazione territoriale degli impianti radioelettrici.

Da domani, praticamente, i comuni italiani situati nelle “aree a fallimento di mercato”, quelle in cui gli operatori delle telecomunicazioni non trovano convenienza ad investire, avranno le mani legate e non potranno né gestire, né indicare la corretta localizzazione delle antenne di telefonia mobile nel proprio territorio, a causa di una disposizione che deroga il principio di pianificazione, riconosciuto agli enti locali dalla Costituzione e dalla Legge Quadro sull’inquinamento elettromagnetico.

Si tratta di un salto nel buio, un ritorno al Medioevo della amministrazione del territorio, che non apporterà benefici al Piano Italia 5G del PNRR, ma esclusivamente una impennata di ricorsi, proteste e malumori di migliaia di amministratori locali, già vessati dai precedenti provvedimenti liberticidi in favore delle TLC.

E’ grave che i rappresentanti del Governo, del Parlamento e gli stessi operatori TLC, non abbiano ancora compreso che la strada per dissuadere e convincere gli enti locali, titolari (chissà ancora per quanto!) della competenza di autorizzare gli impianti radioelettrici, non è quella di “punire”, attraverso sistematiche azioni correttive della disciplina normativa sulle procedure autorizzatorie, il ruolo attribuito ai comuni, accusati erroneamente di ostacolare e rallentare il processo di digitalizzazione del Paese.

Semmai, le amministrazioni locali vanno responsabilizzate, informate correttamente, coinvolte attivamente nei processi di ammodernamento del Paese, affinché possano contribuire a determinare il corretto assetto e uso del territorio, anche attraverso processi di efficace e propositiva localizzazione del parco antenne e non, piuttosto, doverne subire passivamente gli effetti, con tutto il carico di conseguenze, in termini di conflittualità e disagi, sia per la popolazione, che per gli stessi operatori TLC.

Fin quando ciò non verrà percepito a chiare note da chi amministra la cosa pubblica a livello centrale, l’asticella delle proteste ed iniziative volte a contrastare queste sistematiche imposizioni, sarà inevitabilmente destinata ad accrescersi.

Peraltro, la norma con cui si vuole rendere vulnerabile le competenze dei comuni, attribuite dall’art. 8, comma 6 della L. 36/2001 (Legge Quadro sull’inquinamento elettromagnetico), appare ad un primo esame palesemente incostituzionale, poiché lesiva delle competenze riconosciute a regioni ed enti locali in materia urbanistica e di controllo del territorio.

Un illustre precedente, il decreto Gasparri, d.lgs. 198/2002, contenente la medesima disposizione, fu censurato dalla Corte Costituzionale (Sent. 303/2003), con una esemplare sentenza, che non lascia spazio ad interpretazioni.

Abbiamo presentato al Capo dello Stato un accorato appello, affinché in sede di promulgazione della legge del 4 luglio 2024 sulla Coesione, valuti l’opportunità di rinviare alle Camere il provvedimento, segnalando il possibile conflitto della norma in oggetto con la nostra Carta costituzionale.

A seguire, solleciteremo le Regioni ad impugnare la legge, nella parte in cui comprime le prerogative degli enti locali e vanifica ogni possibilità di controllo e gestione del territorio.

Infine, lanceremo un appello ai sindaci di tutta Italia, per indurli a pronunciarsi negativamente ogni qualvolta saranno depositate istanze per la realizzazione di un impianto di telefonia mobile, ai sensi della nuova legge. Sarà l’occasione per sollevare un giudizio incidentale dinanzi alla Corte costituzionale ed aprire un dibattito sul ruolo e le competenze che si intendono realisticamente attribuire agli enti locali.

E’ incomprensibile che, da un lato il Governo spinge per l’autonomia differenziata delle regioni e, dall’altro, accentra i poteri in materia di urbanistica e territorio, storicamente assegnate a regioni ed enti locali!

Giuseppe Teodoro – Vice presidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it

Consulente degli enti locali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica

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