di Giuseppe Teodoro – Consulente degli enti locali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica
Il Presidente ANCI, Decaro, è sfilato con una folta rappresentanza di sindaci, circa 300 provenienti da tutta Italia, alla Parata del 2 giugno, in apertura della Festa della Repubblica e al cospetto del Capo dello Stato e delle più alte cariche istituzionali.
Bene, siamo orgogliosi, perché i primi cittadini – ed i comuni che rappresentano – sono il “simbolo dell’unità del Paese e della fedeltà alla Costituzione”. Tuttavia, qualcuno dovrà pur spiegare perché i governi di turno negli ultimi anni si sono affannati a praticare un vero e proprio accanimento terapeutico nei confronti degli enti locali, accusati di ostacolare lo sviluppo tecnologico del 5G nel territorio italiano.
E ciò è avvenuto con la complicità di ANCI, piegatasi supinamente alle lobbies delle TLC e abbandonando le istituzioni di prossimità al loro destino.
Tutti, nessuno escluso (Governo, Parlamento, Giustizia Amministrativa, AGCM, Corte dei Conti), si sono impegnati ad additare gli enti locali come i veri responsabili del rallentamento dei processi di trasformazione digitale del Paese, adducendo diffidenze e paure percepite dalla popolazione.
Nessuno, viceversa, si è preoccupato di capire che i Comuni, in quanto prime sentinelle dello Stato, avamposto istituzionale, presidio di prossimità al quale si rivolgono in prima battuta i cittadini, varrebbe la pena difenderli, senza se e senza ma.
Nessuno ha colto o voluto cogliere il bisogno di accompagnare le istituzioni locali nei processi di acquisizione delle nuove tecnologie, attraverso modelli di “cooperazione e confronto”, piuttosto che insistere con provvedimenti punitivi e vessatori, che ne hanno mortificato ruolo e competenze (è il caso dei numerosi decreti volti a semplificare le procedure autorizzatorie per le nuove antenne), da ultimo l’aumento dei limiti elettromagnetici, che sta producendo molte difficoltà negli uffici comunali, incapaci di sostenere il crescente flusso di richieste per nuovi impianti di telefonia mobile!
Dunque, stona parecchio la presenza del presidente Anci alla Parata, perfino irrita vederlo alla testa del plotone di sindaci, perché l’incoerenza che lo contraddistingue offende e annichilisce le istituzioni di prossimità.