E’ giunto alle battute finali l’iter della proposta di deliberazione del nuovo Regolamento per la localizzazione e installazione degli impianti di telefonia mobile nel territorio di Roma Capitale.
Dopo l’espletamento, nella scorsa primavera, della procedura consultiva, per acquisire i contributi di cittadini, associazioni e imprese del settore, il 31 agosto scorso la Giunta Gualtieri ha approvato la nuova deliberazione (Dec. G.C. 70/2023) e, nelle prossime settimane, è atteso il parere dei Municipi.
Ciò che preoccupa maggiormente è l’esito dell’istruttoria e valutazione tecnica delle osservazioni depositate nella fase della procedura partecipativa.
Infatti, da una attenta ricognizione del documento conclusivo, che abbiamo potuto esaminare in anteprima, emerge che alcuni tra i principali emendamenti presentati dalle associazioni Ecoland, Italia Nostra e da comitati cittadini, rivolti a garantire l’affidabilità del Regolamento sotto il profilo della Pianificazione e della Partecipazione, risultano essere stati disattesi, formalmente giudicati NON RECEPIBILI, con motivazioni superficiali, per non dire fantasiose.
Ci si chiede, anzitutto, come possa sopravvivere un testo regolamentare, se non supportato dal documento tecnico, appunto la Pianificazione, che ne comprova l’applicabilità sul territorio.
Alla richiesta di introdurre nel testo un articolo dedicato al PIANO TERRITORIALE DI LOCALIZZAZIONE, l’Amministrazione capitolina, per bocca della partecipata RISORSE PER ROMA, affidataria di questo progetto, ha replicato: “LA RICHIESTA NON E’ RECEPIBILE IN QUANTO E’ IL PRESENTE SCHEMA DI REGOLAMENTO CHE INDIVIDUA E DISCIPLINA I SITI SENSIBILI AI SENSI DELLE SOPRAVVENUTE DISPOSIZIONI NORMATIVE”.
Una risposta che lascia di stucco e che fa trapelare l’impreparazione e l’improvvisazione di chi è stato preposto ad affrontare un tema complesso, per le delicate ricadute che ogni scelta può determinare sulla salute, sull’ambiente e sul paesaggio.
Ancor più sconcertante è la motivazione alla base del rigetto dell’emendamento volto ad introdurre la CONSULTA (od OSSERVATORIO) DEI CITTADINI, DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE IMPRESE, istituto riconosciuto dai regolamenti capitolini ed evocato nella norma regionale che introduce i criteri localizzativi (L.R. 19/2022, art. 9, comma 9): “LA RICHIESTA NON E’ RECEPIBILE IN QUANTO, PER OTTIMIZZARE LE ATTIVITA’ DI DETTI ORGANISMI, LE FUNZIONI DI DETTA IPOTIZZATA CONSULTA SARANNO ATTRIBUITE A CONSULTA ESISTENTE O IN VIA DI ISTITUZIONE”.
Altro elemento censurato è quello relativo alla adozione delle tecnologie di ultima generazione (5G), il cui impatto sulla salute e sul territorio non è ancora misurabile, attesa la forte diffusione per i prossimi anni di impianti small cells in ambiti indoor e outdoor.
La richiesta era diretta a subordinare l’annunciata densificazione delle nuove antenne 5G alla disciplina del Piano territoriale di localizzazione, vincolando l’installazione ad effettive condizioni di compatibilità radioelettrica ed ambientale. La proposta è stata scartata con le medesime, deprecabili motivazioni che hanno condotto all’esito negativo quella sul PIANO DI LOCALIZZAZIONE.
Infine, è stata cancellata d’un colpo, annientando ogni velleità di decentramento istituzionale, tutta una serie di emendamenti mirati a configurare i MUNICIPI non solo quali mere articolazioni territoriali del Comune, ma come istituzioni di prossimità capaci di partecipare attivamente ai processi decisionali.
Per contro, risultano accolte numerose richieste formulate dagli operatori TLC, riuniti per l’occasione in un cartello di imprese, che ha inteso esprimere all’unisono le proprie proposte.
Il quadro delineato, esperita la procedura valutativa, depone, dunque, per una chiara inclinazione del Campidoglio alle istanze degli operatori TLC e fa emergere il rischio di sciupare un’occasione storica per tutelare efficacemente i cittadini dall’elettrosmog.
Ci auguriamo che le ultime fasi del dibattito, prima dell’approvazione finale, possano consentire ai Municipi ed alle istituzioni capitoline di correggere la rotta intrapresa e far acquisire al nuovo Regolamento le caratteristiche di un provvedimento equilibrato e virtuoso, contrassegnato dalle tre P: Precauzione – Pianificazione – Partecipazione.
Giuseppe Teodoro – Vice Presidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it
Consulente delle amministrazioni comunali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica