Il Campidoglio accoglie a braccia aperte la nuova tecnologia di comunicazione mobile, il 5G, definita dal Sindaco Gualtieri “una delle priorità fondamentali per il rilancio della città”.
Ne dà notizia, fra gli altri, l’organo di stampa delle Telco, il Corriere Comunicazioni https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/5g/5g-roma-alla-sfida-smart-city-gualtieri-infrastruttura-fondamentale-per-il-rilancio/ a margine della seconda tappa del TourFor5G, organizzato dalla FOR (Fondazione Ottimisti e Razionali), in collaborazione con INWIT.
Dall’iniziativa emerge un dato significativo: per dotare la Capitale della tecnologia di ultima generazione è indispensabile tappezzare il territorio di torri e antenne, in un crescendo di infrastrutture outdoor e indoor.
A tal fine, il Campidoglio si è dichiarato disponibile a lavorare a supporto degli operatori che devono realizzare le reti, per far compiere a Roma un salto di qualità nella transizione digitale.
Va obiettato, tuttavia, che il progetto sembra non tener conto dell’enorme “parco antenne” di cui è disseminata la città, un groviglio informe di impianti, dislocato in ogni dove, senza alcun criterio urbanistico ed ambientale.
E va ricordato che Roma attende ancora il Piano Regolatore delle antenne, l’unico strumento in grado – con il Regolamento – di arginare il proliferare incontrollato di pali, torri e tralicci e di contenere l’inquinamento a tutela della salute pubblica.
La disastrosa esperienza di immobilismo della Giunta Raggi, con il Regolamento Antenne (faticosamente conquistato nel 2015) falcidiato dai giudici amministrativi in alcune sue parti fondamentali, avrebbe dovuto aprire gli occhi al nuovo inquilino del Campidoglio.
Per cui, c’era da aspettarsi dal nuovo Sindaco una netta inversione di rotta, a partire dalla riapertura del Dossier Antenne e l’impegno ad aggiornare il testo del Regolamento, completandone l’iter con l’adozione del Piano di localizzazione.
Ciò avrebbe consentito, in una fase cruciale di transizione digitale, di avviare il riordino del “parco antenne” esistente, che versa in uno stato di indecoroso disordine, per favorire un approccio alle nuove tecnologie, più coerente con il piano urbanistico della città e cautelativo sotto il profilo della esposizione della popolazione all’elettrosmog.
Viceversa, il nostro primo cittadino ha preferito avviarsi in solitaria, senza alcuna concertazione con il territorio, inaugurando un percorso di accordi e alleanze con le imprese della telefonia, finalizzato unicamente ad implementare il numero delle antenne in tutto il territorio cittadino.
Si tratta di un approccio che contraddice pesantemente la vocazione di una Capitale, che merita ben altro rispetto all’appellativo di più grande “discarica elettromagnetica” d’Europa!
Appare evidente che la Giunta capitolina intende perseguire l’obiettivo di rilanciare le infrastrutture in tutta la città, ignorando tutti gli errori del passato, affidandosi agli stessi criteri e modalità che hanno contribuito ieri a decretarne lo scempio urbanistico ed ambientale, con il rischio di deformare irreversibilmente il territorio e compromettere per sempre la qualità della vita dei romani nonché l’inestimabile patrimonio storico-culturale-artistico-archeologico della Città Eterna.
Giuseppe Teodoro – Vice presidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it
Consulente delle amministrazioni comunali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica