ELETTROSMOG, 5G: PARIGI DIALOGA CON I CITTADINI,MENTRE ROMA NON HA ANCORA COMPLETATO IL PIANO REGOLATORE DELLE ANTENNE!

Mentre il Sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, sollecitato dai Verdi, ha avviato una consultazione pubblica per approfondire gli effetti del 5G, stabilendo una moratoria, seppur temporanea (https://www.key4biz.it/5g-parigi-prende-tempo-e-avvia-consultazione-con-la-cittadinanza/), il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, da 5 anni ha inspiegabilmente “congelato” il Regolamento Antenne, approvato nel 2015 dalla Giunta Marino, privando la città di uno strumento strategico, l’unico, forse, idoneo a gestire in forma virtuosa il contenimento del deprecabile fenomeno di “Antenna Selvaggia”!

Le forti polemiche e preoccupazioni suscitate dall’avvento del 5G hanno spinto le autorità francesi, da sempre sensibili ai temi della salute e dell’ambiente, a coinvolgere la popolazione, riunendo in un comitato cittadino un gruppo di 80 persone, le quali, al termine di alcuni workshop, formuleranno una lista di proposte e raccomandazioni.

Inoltre, il Governo francese, per tendere una mano ai comitati ed associazioni contro il 5G, ha avviato una campagna di monitoraggio a tappeto sugli impianti di telefonia mobile e sugli smartphone 5G, allo scopo di ridurre la diffidenza ed i timori per questa tecnologia (https://www.key4biz.it/no-5g-in-francia-test-a-tappeto-sulle-emissioni-delle-antenne-e-in-italia/).

La sindaca della Capitale, viceversa, non solo non ha mai tenuto conto delle istanze dei comitati romani contro l’elettrosmog, affinché fosse portato a compimento il percorso di realizzazione del Regolamento, con l’adozione del Piano regolatore delle antenne, ma si è al contrario distinta per aver avviato, in solitaria, la sperimentazione del 5G a Roma, stipulando un accordo con Fastweb (http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1722764).

Così, mentre Parigi sospende cautelativamente l’attivazione delle antenne 5G nel proprio territorio per tutto il periodo della consultazione, Roma, orfana di quella pianificazione, che avrebbe contribuito a porre un freno allo sviluppo incontrollato di antenne e ripetitori, rinuncia di fatto a contenere l’inquinamento elettromagnetico, esponendo la città ed i suoi abitanti a polemiche, contestazioni ed inutili contenziosi!

Dunque, l’amministrazione d’oltralpe si distingue per disponibilità al dialogo e al confronto e coinvolge la cittadinanza in un processo partecipativo; quella capitolina emerge per incapacità ed inerzia nella gestione del Regolamento delle antenne, frutto anch’esso di un’esperienza partecipativa, ma che rimane un contenitore vuoto e privo di effetti, senza lo strumento urbanistico della pianificazione.

Ci chiediamo cosa potrà accadere in termini di minimizzazione del rischio di esposizione della popolazione all’elettrosmog e di ordinata gestione dello skyline urbano, quando entrerà a regime la realizzazione della rete 5G a Roma, che, è bene chiarirlo, andrà a sovrapporsi alle reti delle preesistenti tecnologie 2G, 3G, 4G !

Giuseppe Teodoro

 

 

 

 

 

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